Scopri le meravigliose escursioni che puoi fare nel territorio di Dorgali
Il Supramonte è una delle zone più affascinanti, misteriose e selvagge della Sardegna, e Dorgali costituisce il limite settentrionale di questa vasta area carsica. Luoghi storici e naturalistici di grande bellezza sono disseminati per tutto il territorio, con peculiarità e percorsi diversi, capaci di accontentare tutti, dalle personalità più avventurose e quelle più propense al relax.
Villaggio di Tiscali
Nascosto e inatteso, il villaggio nuragico di Tiscali si sviluppa all’interno di una dolina ai margini del Supramonte di Dorgali. Risalente al nuragico recente, è composto da circa quaranta capanne di forma circolare e rettangolare, alcune ancora intatte, disposte in due rioni e appoggiate alle pareti. La peculiarità del sito è data anche dal microclima, fresco d’estate e caldo d’inverno, che ha favorito lo crescita di lecci, ginepri, frassini, olivastri, lentischi e fichi. All’interno, un sentiero percorre il bordo della dolina, fiancheggiando un precipizio di circa 200 metri.
Villaggio di Serra Orrios
Quasi una piccola città nuragica situata sull’altipiano del Gollei, Serra Orrios è uno degli insediamenti meglio conservati dell’Isola. Suddiviso in rioni e vicinati, circondata da nuraghi nei dintorni, racchiude al suo interno zone sacre, templi a megaron, strutture pubbliche e abitazioni con pozzi e cisterne. Oltre alle strutture, Serra Orrios ha restituito importanti reperti che hanno permesso di identificarne l’uso, in mostra presso il Museo Archeologico di Dorgali.
Nuraghe Mannu
Nuraghe Mannu sorge su un rilievo basaltico, in una posizione predominante al centro del Golfo di Orosei. Il suo nome, che tradotto significa “Grande Nuraghe”, deriva probabilmente dall’ampiezza della torre, del diametro di 13 metri, realizzata con grandi massi in vulcanite e basalto. Attorno al nuraghe, si sviluppa un villaggio di capanne dalle modeste dimensioni, di forma circolare e rettangolare.
Cala Luna
Cala Luna è un’insenatura intagliata tra le falesie con al centro una lunga striscia di 800 metri di sabbia finissima e dorata, che s’immerge nel mare limpido dalle tonalità azzurre. La cala sorge nella foce del rio Ilune, torrente che per millenni ha scavato il lungo canyon Codula di Luna, che alimenta un laghetto alle spalle della spiaggia, contornato da un bosco di oleandri e macchia mediterranea. Le falesie, alte 300 metri e chiodate in alcuni punti, sono punteggiate a nord da cinque ampie grotte, all’interno delle quali è possibile ripararsi durante le ore più calde.
Grotta del Bue Marino
La grotta del Bue Marino prende il nome dalla foca monaca che vi abitava fino agli anni ’80, in dialetto “‘Oe Marinu”. La grotta è lunga 5 km e si suddivide in due rami: ramo sud e ramo nord.
Il ramo sud, accessibile via mare e attrezzato per essere visitato, è formato da un’ampia galleria in cui l’acqua del mare si espande per formare numerosi laghi, tra cui emerge un lago salato, tra i più grandi al mondo, ampio circa 1 km. Durante il percorso è possibile ammirare stalattiti e stalagmiti di varia grandezza fino a giungere alla spiaggia delle foche, dove la foca monaca partoriva i suoi cuccioli.
Grotta di Ispinigoli
Un caleidoscopio di forme e colori dal passato misterioso, una discesa nel sottosuolo all’interno di una sala di 80 metri di diametro. La Grotta di Ispinigoli deve la sua fama e il suo nome (spina nella gola) alla colonna alta 38 metri, una concrezione calcarea che unisce la volta e la base della cavità, tra le più imponenti d’Europa. Camminando attraverso un percorso attrezzato, composto di 280 gradini, sarà possibile ammirare concrezioni che spiccano dalle pareti, formazioni ondulate e piccole stalagmiti, fino a giungere “all’abisso delle vergini”, uno stretto canale profondo 60 metri, lungo circa 12 km, a cui possono accedere solo gli speleologi più esperti.
Tomba dei giganti di S’Ena e Thomes
Nella valle del rio Isalle, alla fine di un percorso di 500 metri avvolto dalla macchia mediterranea, si nasconde uno dei monumenti funerari di epoca nuragica tra i più importanti dell’Isola: la tomba dei giganti di S’Ena e Thomes. Una grande stele, una lastra di granito alta quasi quattro metri, è posta al centro di un’esedra, semicerchio composto di lastroni di pietra che delimitano l’area sacra. Alle spalle, quasi intatto, si sviluppa il corridoio funerario a dolmen, lungo circa 11 metri.
Foreste di Suttaterra e Ghivine
In queste estese foreste alle pendici del Supramonte, dove il leccio fa da padrone, è possibile svolgere diversi percorsi di trekking che dalla montagna arrivano fino al mare. Qui, potrete ammirare alcuni vecchi rifugi dei pastori, detti “sos cuiles” e monumenti naturali come l’arco di Suttaterra, che incornicia la vallata di Oddoene e l’altipiano di Dionanicoro.
Sa Barva
Sa Barva è un’oasi di pace e tranquillità. Composta da rocce di granito levigate dall’acqua cristallina del rio Frumeneddu, schiere di oleandri, piscine naturali e piccole spiagge bianche costituisce una valida alternativa alla giornata al mare. È anche il punto di partenza per gli appassionati di trekking e climbing, dal quale è possibile raggiungere la gola di Gorropu, il villaggio di Tiscali e numerosi ovili disseminati nel Supramonte.
Valle di Lanaitto
Celebre per gli intricati sentieri un tempo noti solo a pastori e carbonai, oggi punto di partenza per itinerari di trekking che portano a tesori naturalistici ed archeologici. Incastonata tra imponenti dorsali calcaree, abitata da lecci, terebinti, aceri, olivastri e ginepri secolari, permette di raggiungere, tra i tanti, le grotte di “Sa Oche” e “Su Bentu”, la Sorgente di Su Gologone e il villaggio tardonuragico di “sa Sedda ‘e sos Carros”.
Sorgente Su Gologone
Su Gologone è una splendida risorgiva carsica ai piedi del Monte Uddè, Oliena, e rappresenta il punto ultimo della risalita del fume Cedrino. Si presenta come un piccolo lago incastonato tra due alte pareti di roccia dolomitica, dove l’acqua cristallina si colora di sfumature che vanno dal verde smeraldo al turchese, fino al blu intenso, a seconda della luce e dell’esposizione del sole.
Le ottime condizioni di visibilità e la profondità delle acque rappresentano una sfida irresistibile per numerosi speleo-subacquei da tutto il mondo.
Canyon Gorropu
Nel cuore del Supramonte si nasconde un luogo sorprendente e maestoso: il Canyon di Gorropu. Una gola di origine erosiva, lunga un chilometro e mezzo, modellata nel tempo dalla forza del rio Frumeneddu, che scorre sul fondo, alimentato da acque che attraversano il Supramonte. Avventurandosi all’interno, sarà possibile osservare la forza della natura, perché le pareti racchiudono fossili appartenenti alla genesi sottomarina, avvenuta tra 160 e 90 milioni di anni fa.
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